Ciao a tutti, benvenuti ad una nuova puntata di ModaPuntoCom. Oggi, siamo in compagnia di un ospite importante, Francesca Bandiera, ex studentessa dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia Verona, dal quale stiamo parlando. Una nostra ex studentessa che ha fatto un percorso qui con noi e che viene a parlarci di moda nell’ambito della fotografia. Raccontiamo a chi ci sta ascoltando il tuo percorso nell’ambito della comunicazione e com’è nata la tua passione per la fotografia di moda?
La mia passione per la fotografia di moda nasce un po’ casualmente. Quando ero piccolina avevo una macchina fotografica che mi era stata regalata, quel regalo che si fa un po’ a tutti. E per qualche motivo strano ho cominciato, con questa macchina fotografica, a fotografare quello che mi circondava, ma in qualche modo era attratta solo dai fiori e dalle piante. Se vado a rivedere le foto dell’epoca solo fiori. Esploravo questi colori e piano piano la mia passione cresceva.
In qualche modo le mie fotografie venivano apprezzate o forse i miei genitori erano particolarmente buoni. Ho cominciato le superiori e in terza superiore, quando ho preso coscienza di me, di quello che mi piaceva fare, mi sono accorta che ero inserita in un contesto scolastico che non mi spronava, che non mi piaceva facevo all’epoca ragioneria. Proprio in quegli anni ho approfondito la fotografia, ho scoperto che potevo tenere aperta la mia creatività e sfogarla attraverso questo mezzo.
Ho cominciato a capire che con la fotografia potevo comunicare anche con gli altri quindi ho cominciato a fotografare le mie amiche che si prestavano così servizi fotografici molto improvvisati. Quello che è partito come gioco, piano piano, è diventato un lavoro. Inizialmente fotografavo queste mie amiche, poi le fotografie giravano, venivano viste, e ho cominciato a ricevere le prime richieste su commissione ed è lì che è cominciato tutto. È stato un percorso veramente naturale e ho semplicemente seguito il mio istinto, ho capito cosa mi piaceva fare nella vita e ho cercato di portarlo avanti in tutte le maniere possibili. Ho deciso di proseguire con un percorso universitario che mi spronasse in questa mia creatività e che mi desse altri strumenti per comunicarla. Mi sono laureata allo IUSVE.
Come nasce il tuo percorso di fotografia di moda al fianco di influencer e fashion blogger anche abbastanza note?
Quando inizialmente mi sono avvicinata a queste ragazze erano quasi nessuno, poi lavorando i risultati si sono ottenuti. Anche qui è iniziato per caso. Io abito in un piccolo paese, Castelfranco Veneto con 30.000 abitanti. Tra questi 30 mila abitanti c’era una ragazza che aveva intravisto quest’onda dei fashion blogger che stavano nascendo e si stava occupando di moda. A Castelfranco non era assolutamente capita, veniva denigrata per questa suo volersi fare fotografie, per la logica che la moda si lega ad alcuni stereotipi e pregiudizi. In qualche modo, mi aveva attirato questa sua passione, questo suo volersi fotografare e quindi ho detto perché non entriamo in contatto con lei? Siamo entrati in contatto e abbiamo lavorato per circa 2 anni assieme in cui lei è molto cresciuta e ha capito che questa era veramente la sua strada e che voleva metterci quanto più impegno possibile.
Successivamente si è trasferita a Roma, poi a Milano quindi abbiamo perso i contatti. Ho capito che fare questo tipo di servizi fotografici mi piaceva molto e mi sono messa alla ricerca di un’altra ragazza che si occupasse di moda. L’ho trovata a Venezia attraverso i social network e ho trovato Flora su http://florasrunway.it/ era appunto una fashion blogger Veneziana all’epoca poco conosciuta. Il suo portfolio poteva migliorare molto, io ho visto questa potenzialità e le ho semplicemente scritto un messaggio su Facebook. Abbiamo fatto un primo servizio fotografico che ricordo perché io ero molto emozionata, volevo assolutamente fare questo percorso con lei, quel giorno eravamo a Venezia, pioveva. Non esattamente le condizioni migliori per fare un servizio fotografico, ma ce l’abbiamo fatta. È partita un’amicizia, una collaborazione lavorativa di due anni e mezzo circa poi la vita ti porta a dividere le strade.
Tu lavori e hai lavorato in questo ambito, perché adesso stai spaziando anche in altri settori come fotografa, che hai toccato con mano la fotografia di moda. Ti dico tre parole, dimmi la tua impressione: fotografia, social network e moda.
Tre parole che si legano tra loro in maniera imprescindibile. Se un brand vuole comunicare il proprio capo, la propria azienda deve per forza fotografare quello che fa e quale modo migliore per trasmettere la fotografia ad un grande pubblico, se non attraverso i social network. Ci sono aziende più grandi che hanno meno bisogno di un social network, invece per aziende minori è fondamentale.
So che hai lavorato anche per dei Brand di ModaPuntoCom solo al fianco di fashion blogger e influencer, ma anche per dei veri e propri marchi di abbigliamento. Come stata l’esperienza?
Sempre esperienze positive che ti aiutano a crescere molto, sia perché c’è un contatto diretto con il cliente, che va gestito, va capito, vanno capite le esigenze e va fatto un buon lavoro, sia perché questi Brand hanno in comune la stessa esigenza di creare dei contenuti video belli, di eccellenza e poterle trasmettere.
La vita del fotografo di moda è davvero come quella che propongono nei film? Una vita frenetica, di corsa, sempre al fianco di chi devi fotografare, tra shooting e senza pause pranzo?
Dipende da come si è. Tendenzialmente una vita frenetica. Gestire un’attività da soli, essere responsabili di sé stessi è una cosa importante, è una cosa in cui bisogna fare attenzione e che spesso propone ritmi di vita frenetici. Lavorare al fianco di queste influencer, soprattutto se lo si fa in maniera continuativa, è veramente un lavoro a tempo pieno. Quando lavoravo con Flora eravamo sempre in trasferta, in giro per l’Italia o fuori dall’Italia, non vedevo la mia famiglia. La mia famiglia, praticamente, è diventata lei. Scattavamo sempre. Tu scatti in un momento e devi post produrre la foto nello stesso momento e la foto deve essere pubblicata in quel momento. Quindi è un lavoro molto veloce.
Tu hai fatto anche una tesi sulla comunicazione di moda attuale che partiva da una foto e da un’analisi attuale di quello che succedeva, prendendo, come esempio, una delle massime fashion blogger Chiara Ferragni, col suo blog “The Blonde Salad”, e da lì poi raccontavi questo tuo lavoro al fianco di Flora. Raccontando quello che fai giornalmente e anche un percorso, un progetto nell’ambito della comunicazione di moda: che consigli ti senti di dare ai ragazzi che ci stanno ascoltando e che magari vorrebbero fare il tuo stesso lavoro?
Il consiglio più importante è capire le proprie passioni, capire cosa ci piace fare nella vita. Sicuramente anche la persona più svogliata avrà una cosa che gli piace fare, che sia anche dormire, e cercare di portarlo ad essere viva, svilupparla, creare un progetto. Per fare questo ci vuole tanto intraprendenza e ci vuole coraggio. Secondo me la cosa più importante è studiare. Nonostante alle superiori già lavoravo, ho comunque deciso di intraprendere un percorso universitario, che ha potuto darmi di più. Dopo il percorso universitario ho intrapreso un master a Milano.
Grazie per essere stata qui con noi, un saluto a tutti e alla prossima pillola Fashion.