Ben trovati su Cube Radio News. Io sono Claudia Gallinaro.
La prima serata della 72esima edizione del Festival di Sanremo si è caratterizzata per un tema di fondo, una sorta di fil rouge scorso sulla falsariga della narrazione principale, quella della gara canora. L’intera serata è stata, infatti, un inno all’incontro tra il presente e il passato.
La scenografia del palco, realizzata da Gaetano Castelli e dalla figlia Maria Chiara, è costruita sulla coesistenza di questi due opposti. Lo scenografo stesso ha dichiarato che Amadeus aveva espressamente richiesto di inserire citazioni e tributi ai vecchi palchi di un tempo. Così è stato inserito il sipario che riporta subito all’idea del teatro tradizionale, ma che, alzandosi, rivela in realtà una scenografia modernissima e un’altissima tecnologia. Inoltre, dal passato, è stato ripreso il colore bianco e le forme scultoree che però vogliono simboleggiare un’uscita dal tunnel, quello metaforico, della pandemia che abbiamo tristemente attraversato recentemente.
Durante il corso della serata, vari sono stati i richiami al passato. A partire da Ornella Muti che si è esibita, cantando “Non ho l’età”, il grande classico interpretato da Gigliola Cinquetti al Festival del ’64. In seguito ha ricordato, guidata da Amadeus, tutti i più grandi registi e attori con cui ha collaborato. Infine è andato in scena anche un omaggio a Franco Battiato, scomparso lo scorso 18 maggio, con la proiezione di un estratto della sua esibizione de “La Cura” a Sanremo 2007.
Numerosi sono stati, però, anche i richiami diretti al nostro presente. L’entrata di Fiorello è stata caratterizzata da un pezzo ironico interamente basato sulla situazione pandemica che stiamo vivendo. Inoltre la musica elettronica ed internazionale del trio, tutto italiano, dei Meduza ha portato una ventata di attualità sul palco dell’Ariston.
Da Claudia Gallinaro, per Cube Radio Venezia, è tutto.