Le pratiche agricole intensive hanno danneggiato gli equilibri degli ecosistemi, portando alla perdita di biodiversità degli ambienti e riducendo la possibilità delle piante di assorbire le emissioni di carbonio. L’agricoltura rigenerativa è, però, un insieme di pratiche che insegna a sfruttare il terreno in maniera efficiente ed efficace di fronte al cambiamento climatico e all’impoverimento progressivo del suolo sia coltivato che non.
Un esempio di agricoltura rigenerativa è proposta da Syngenta. Se la collaborazione tra aziende, società e ambiente è alla base del rispetto al fine di sostenere un ambiente di valore, l’obiettivo di Syngenta è promuovere un lavoro fatto in maniera responsabile e sostenibile.
La transizione verso un modello di agricoltura rigenerativa, che l’azienda rappresenta, non è semplice, ma incentivi o policy posso accelerarne il passaggio. Per esempio estendere la copertura internet anche nelle aree rurali potrebbe favorire l’adozione di strumenti digitali che semplificherebbero il lavoro.
Oltre all’impoverimento del suolo, l’agricoltura intensiva ha danneggiato gli ecosistemi, rendendo il terreno ostile alla crescita di piante selvatiche e alla sopravvivenza di quasi il 40% degli insetti invertebrati, tra cui api e farfalle impollinatrici europee.
Ad oggi numerosi sono i progetti di sensibilizzazione proposti dall’Unione europea, come per esempio la Giornata Mondiale del Suolo istituita il 5 dicembre, che si inserisce all’interno di un percorso di coscienza e conoscenza del cittadino.