How will we live together? è il titolo della 17. Mostra Internazionale di Architettura che si terrà a Venezia dal 22 maggio al 21 novembre. Curata dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis, la Mostra si svilupperà tra i Giardini della Biennale, l’Arsenale di Venezia e Forte Marghera.
I Paesi in gara quest’anno sono 46, per un totale di 114 partecipanti, con una forte maggioranza di artisti provenienti da Africa, America Latina, Asia, ma uguale rappresentanza di uomini e donne. Le Partecipazioni Nazionali sono invece 62, di cui Repubblica dell’Azerbaigian, Grenada, Iraq e Uzbekistan saranno presenti per la prima volta.
Quest’anno il padiglione Italia sarà promosso e sostenuto dal Ministero della Cultura. Il Padiglione Venezia invece si svilupperà a partire dal tema “sapere come usare il sapere”.
Quella del 2021 è un’edizione realizzata in un periodo storico particolare. <<I tempi di silenzio e buio sono stati però utili a capire in quale direzione procedere, in particolare per gli artisti>>, ha dichiarato Roberto Cicutto, Presidente della Biennale in conferenza stampa.
Nonostante How will we live together? abbia una valenza quasi contraddittoria a causa delle restrizioni che la pandemia ci ha imposto, il quesito si rivolge a tematiche quanto mai più attuali: dalla crisi climatica, alle crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche oltre alle instabilità politiche che la pandemia ha intensificato ed evidenziato. Di fronte a questo scenario, agli architetti si chiede di pensare a spazi da condividere e nei quali vivere assieme.
Ma non è tutto, perché contemporaneamente alle esposizioni in gara, si terranno Eventi Collaterali, cioè appuntamenti promossi da enti istituzionali e internazionali senza fini di lucro, organizzati in vari punti della città che amplificheranno la voce della Biennale di Architettura. Come mai prima d’ora, la sfida sarà trovare un <<nuovo contatto spaziale>>, ha dichiarato il Curatore della Mostra, non solo a livello fisico, ma in ogni dimensione sociale e valoriale.