Biennale di Architettura: “Opera aperta” il padiglione della Santa Sede

La Biennale Architettura 2025, che si terrà dal 10 maggio al 23 novembre 2025, esplorerà il tema “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.”, curato da Carlo Ratti. L’evento si concentrerà sull’adattamento delle pratiche architettoniche ai cambiamenti climatici, ponendo l’accento sulla necessità di un’integrazione tra intelligenza naturale, artificiale e collettiva. Il progetto intende rispondere alle sfide globali del riscaldamento climatico e alla crescente urgenza di progettare ambienti sostenibili, attraverso la collaborazione interdisciplinare tra architetti, scienziati, filosofi, e altre figure professionali. La Biennale non solo mostrerà progetti innovativi ma anche creerà un laboratorio vivente in cui Venezia stessa diventa un esempio di sperimentazione.

Uno degli spazi chiave sarà il Padiglione della Santa Sede che avrà luogo nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice (Fondamenta S. Gioacchin, Castello 450), un’area di grande valore storico e spirituale a Venezia. Questo padiglione, promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede e diretto dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, sarà curato da Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti.

Il tema del padiglione per il 2025 è intitolato “Opera aperta”, un titolo che invita a riflettere sulla possibilità dell’architettura di essere un “luogo di apertura”, non solo in senso fisico ma anche simbolico. L’idea di “opera aperta” si estende alla progettazione di spazi che siano in grado di accogliere, includere e adattarsi ai cambiamenti sociali e culturali, rispondendo così alle sfide contemporanee, in particolare quelle legate alla crisi climatica e all’inclusività. L’approccio curatoriale punta a far emergere l’architettura come un processo in continua evoluzione, che non solo risponde alle necessità del presente, ma contribuisce anche a stimolare un dialogo globale su temi rilevanti per la società odierna, come la sostenibilità, la spiritualità e l’inclusione.

La scelta del Complesso di Santa Maria Ausiliatrice come sede del padiglione evidenzia la connessione tra la Santa Sede e il patrimonio culturale e spirituale di Venezia. La location, un edificio con radici profonde nella storia religiosa e culturale della città, diventa un luogo perfetto per esplorare l’interazione tra architettura, spiritualità e contemporaneità.

Attraverso la mostra, la Santa Sede invita i visitatori a riflettere sull’architettura non solo come un’arte del costruire ma come un mezzo per trasmettere valori di apertura, sostenibilità e accoglienza in un mondo che deve affrontare sfide collettive sempre più urgenti.

 

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