Se pensiamo all’immaginario dei giochi che ci hanno proposto in parrocchia da ragazzi ci vengono probabilmente in mente le partitelle giocate all’ombra del campanile o le sfide a calcetto. Oggi, però, le proposte si sono evolute ed è possibile unire attività ludica e catechesi senza svilire affatto la portata pastorale del progetto.
Nasce così “Kerigma!”, un gioco interattivo nato dall’intuizione di Mauro Granducci e sviluppato da due game designer: Domenico di Giorgio e Luigi Ferrini, supportati da Lucca Crea e dall’arcidiocesi con il Vescovo Paolo in prima linea, una straordinaria occasione che fa rivivere la nascita e lo sviluppo delle prime comunità cristiane e offre un approccio originale agli episodi narrati dal libro degli Atti degli Apostoli e contenuti nelle Lettere del Nuovo Testamento, intersecando storia e didattica della religione per creare coinvolgimento e occasioni di riflessione.
Nell’intervista curata dal docente IUSVE Carlo Meneghetti per Cube Radio, mons. Paolo Giulietti, vescovo di Lucca e parte integrante del team del progetto, ha commentato così lo sviluppo della proposta pastorale: “ci sono state diverse fasi di elaborazione per far nascere il gioco, soprattutto per mettere insieme l’esigenza dei disegnatori di una dinamica interessante, coinvolgente e capace di entusiasmare, e da parte nostra l’esigenza di uno strumento che rispecchiasse fedelmente soprattutto l’ambiente culturale storico e religioso in cui il Vangelo si diffonde proprio nel primo secolo ed è narrato nella storia degli Apostoli, ma anche dalle varie lettere del Nuovo Testamento. Quindi abbiamo messo insieme, non senza fatica, queste due dimensioni”.
Il gioco è pensato per un numero di quattro squadre (fino a sedici giocatori) o quattro giocatori singoli a cui viene chiesto di primeggiare nella diffusione del proprio messaggio cristiano nell’area del Mediterraneo. Il prototipo ha avuto uno sviluppo biennale ed è stato testato durante l’edizione 2021 del Lucca Comics and Games con risultati molto positivi.
Un approccio che mette al centro il gioco non solo come strumento ludico, ma piuttosto come approccio di crescita, strumento culturale e di aggregazione che si colloca nell’alveo di quanto di dicato da Papa Francesco in ambito educativo e catechistico, superando la barriera della mediazione digitale sovradosata negli utili due anni per tornare ad alimentare relazioni autentiche in presenza
“Non dobbiamo dimenticare che veniamo da un periodo in cui i contatti umani sono stati molto rarefatti -conferma mons. Giulietti- e anche solo un gioco che aiuti a ritrovarci in presenza e a ristabilire relazioni di competizione o collaborazione è una buona notizia in sé. Speriamo che il gioco da tavolo sia sempre più usato negli oratori come antidoto a una certa virtualizzazione dei rapporti che, oltre un certo livello, non fa certo bene alla crescita”.
Gli obiettivi di questo progetto non sono però solo legati al suo utilizzo per la didattica della religione e la catechesi, ma si affacciano su un piano educativo che ben definisce una nuova generazione di giochi per ragazzi e adulti oltre che ribadire il valore culturale delle Scritture, anche nel tessuto originale dell’Europa, così da superare il pregiudizio che si tratti solamente di un testo destinato ai credenti.
Il gioco sarà presto disponibile negli store online e sul sito www.dvgiochi.com.