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Con il 1° gennaio, data in cui la Chiesa cattolica celebra la Giornata mondiale della Pace, ha preso il via un mese dedicato alla riflessione proprio su tale tema. La ricorrenza, celebrata con cadenza annuale, ha lo scopo di dedicare il primo giorno dell’anno alla preghiera in favore della pace.
La Giornata è stata stabilita da Papa Paolo VI, tramite un messaggio dell’8 dicembre 1967. Il Pontefice, dopo alcuni rimandi ai valori della Pax romana, come l’eguaglianza dei diritti dei cittadini, rivolse un appello affinché fosse stimolato un dialogo circa la Guerra del Vietnam. Il discorso si chiuse con un augurio e una preghiera per la pace e per tutto ciò che essa può portare con sé, come la speranza, la sicurezza e il benessere. La prima Giornata mondiale della Pace fu celebrata il 1° gennaio 1968. Da allora, ogni anno, il Pontefice diffonde a tutti i capi delle nazioni, ai potenti della Terra e a tutti gli uomini “di buona volontà” un invito alla riflessione sul tema della pace.
Simone Venturini, Assessore alla Coesione sociale della città di Venezia, ci ha fornito il suo punto di vista circa l’integrazione e il dialogo che caratterizzano il capoluogo veneto.
«La città di Venezia – riferisce l’Assessore – da sempre è un ponte tra l’Oriente e l’Occidente: è stata la porta per le merci, per gli ambasciatori, per i diplomatici, e quindi ha saputo, negli anni, tessere questi rapporti. E ancora oggi lo fa: a Venezia hanno sede moltissime confessioni religiose che hanno un ottimo rapporto tra loro; è anche una città dove si è sperimentata l’integrazione vera tra varie comunità e varie religioni: c’è una forte comunità ebraica, molto impegnata nel tessuto sociale della città che è un cuore pulsante anche della cultura nella nostra città. Quindi sostanzialmente Venezia, già oggi, è un esperimento di come potrebbe essere il mondo e come potrebbe funzionare».
A proposito del ruolo di Venezia nella promozione della pace e del dialogo, soprattutto nel contesto del mese dedicato alla riflessione sul tema, Venturini, continua: «Ovviamente, tutte le persone che transitano per Venezia vedono la bellezza, e noi utilizziamo anche l’arte, attraverso la Biennale, attraverso la Mostra del Cinema, attraverso tutti gli appuntamenti che Venezia offre, per raccontare e per parlare di pace, ma non solo, anche di nuovo rapporto con il Creato, con l’ambiente, un nuovo rapporto con le persone, e anche un riscatto nei confronti della povertà che, purtroppo, affligge ancora il nostro Paese».
Da Claudia Gallinaro, per Cube Radio Venezia, è tutto.