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Gina Lollobrigida, Massimo Troisi e Sophia Loren sono solo alcuni dei volti ritratti nell’ambito del progetto artistico SCART, presentato nella giornata di ieri, 31 agosto, al Lido di Venezia. Si tratta di un’esposizione, in occasione dell’80 ͣ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, per celebrare la cinematografia italiana e le sue icone, tramite materiali di scarto industriale.
La mostra SCART, promossa dal Gruppo Hera in partnership con la Fondazione Ente dello Spettacolo, è stata realizzata grazie alla collaborazione degli allievi delle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna. Gli studenti, nel corso di alcuni workshop tenuti presso l’impianto di trattamento rifiuti Herambiente di Santa Croce sull’Arno, si sono impegnati a mettere insieme del materiale di recupero industriale e degli scarti di lavorazione. In seguito, attraverso l’accostamento dei rifiuti, hanno ricreato i mosaici per comporre i ritratti.
A presentare l’iniziativa sono stati Maurizio Giani, Direttore Marketing di Herambiente e curatore della mostra, e Paola Babini, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. «L’arte è cultura – afferma Maurizio Giani – quindi, parlare di sostenibilità tramite l’arte funziona. […] Il progetto SCART è nato per questo: è un progetto artistico e di comunicazione del gruppo HERA, quindi, evidenzio, di comunicazione perché oggi c’è bisogno di comunicare molto nell’ambito della sostenibilità […] l’arte, in questo caso, è uno stimolo, può essere uno stimolo, per cercare di smuovere un po’ di acque perché ce n’è veramente bisogno». «Sicuramente l’arte – aggiunge Paola Babini – è sempre un qualcosa di straordinario per i giovani e per pensare a un cambiamento e, comunque, a una sensibilizzazione rispetto a qualsiasi processo, anche di innovazione, che viene visto dai giovani con un occhio diverso che è appunto l’amore per l’arte e la cultura».
SCART, però, non si ferma qui e ha già in programma di espandersi, come ci conferma la Direttrice: «SCART è un progetto che si sta sempre di più allargando e soprattutto sta entrando anche in altri settori rispetto a quello che era il fulcro da dove era partito, cioè quest’idea del recupero dei materiali». «[…] L’impegno nostro – continua il Direttore – è mantenere caldo questo progetto perché dobbiamo continuare a produrre opere sempre più belle, utilizzando sempre materiali nuovi, materiali intendo rifiuti, perché noi utilizziamo solo ed esclusivamente rifiuti industriali, rifiuti prodotti dalle industrie».
Da Claudia Gallinaro, per Cube Radio Venezia, è tutto.