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«Abbiamo rivissuto i tempi di Vaia». Sono queste le parole con cui si apre il videomessaggio del presidente della regione Veneto Luca Zaia, diffuso lo scorso 19 luglio, in seguito alla violenta tromba d’aria che si è abbattuta sulle Dolomiti. Il riferimento è alla forte tempesta mediterranea verificatasi tra ottobre e novembre 2018 in Francia, Italia, Croazia, Austria e Svizzera, caratterizzata da raffiche di vento a livello uragano e inondazioni.
«[…] Anche se con dimensioni ed effetti minori, – precisa il governatore – ma siamo davanti ovviamente a devastazione ancora». Le raffiche di vento che, martedì 18 luglio, hanno colpito Cortina d’Ampezzo hanno oltrepassato, infatti, i 140 km all’ora, mentre le grandinate e le forti piogge hanno devastato le zone di Comelico, Cadore e Alto Agordino. I danni si stanno ancora contando, ma come precisato da Zaia, ci sono stati «[…] più di cento interventi, trenta case scoperchiate, dieci persone che hanno subito, purtroppo, l’evacuazione dalle loro abitazioni».
Il vento ha sradicato e abbattuto moltissimi alberi, in particolare nella zona orientale, interrompendo strade di tutti i tipi, da quelle statali a quelle locali, intralciando la viabilità, nonché danneggiando numerosi autoveicoli. In diverse aree si sono verificate anche delle interruzioni di energia elettrica e telecomunicazioni. Danni ingenti, dunque, sia per i cittadini sia per gli agricoltori. «[…] Abbiamo i nostri tecnici della Regione – afferma Zaia – che stanno facendo la conta dei danni sia sul fronte dell’agricoltura, e quindi ambientale, che sul fronte stradale».
In seguito a questi avvenimenti, il Presidente del Veneto ha dichiarato, in data 19 luglio, lo stato di emergenza «[…] perché questo è un nuovo cataclisma che ci coinvolge e che è giusto che sia catalogato come tale, quindi, l’emergenza c’è tutta, fino in fondo». Questo è il secondo stato d’emergenza firmato in Veneto da inizio luglio. Con l’occasione il governatore ha anche ringraziato tutti «[…] coloro che sono intervenuti per ovviamente dare risposta ai cittadini, ovvero i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il Soccorso Alpino e tutti i volontari, i tecnici della Regione e Veneto Strade».
Da Claudia Gallinaro, per Cube Radio Venezia, è tutto.