Mercoledì 9 giugno il Senato ha approvato il disegno di legge che introduce in Costituzione la tutela
dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. La proposta ha ottenuto 224 voti a favore, 23 astenuti e nessun contrario. Si tratta di un passaggio importante, a nemmeno un anno di distanza da quando una squadra di avvocati esperti di diritto internazionale ha iniziato a lavorare per far sì che l’ecocidio fosse riconosciuto come crimine contro l’umanità.
La proposta arrivata al Senato, e che ha visto la quasi totalità dei parlamentari a favore, prevede la modifica degli articoli 9, 41 e 117. In particolare, l’articolo 9 sancisce che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [cfr. artt. 33, 34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». A questo il ddl dovrebbe aggiungere un riferimento alla «tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». La modifica sull’articolo 41 prevede invece che «l’iniziativa economica non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all’ambiente», ma dovrà essere indirizzata e coordinata a fini ambientali.
Il testo ultimato è in realtà la sintesi di altre sette proposte precedenti e per essere approvato in definitiva dovrà essere rivisto da entrambe le camere con esito positivo a distanza di almeno tre mesi tra la prima e la seconda deliberazione, per un totale di quattro letture. Trattandosi, inoltre, di un disegno di legge costituzionale, affinché la legge possa essere promulgata, almeno la maggioranza dei due terzi di ciascuna camera deve esprimersi favorevole.