«Se dovessi scegliere come intitolare il libro sulla mia vita lo chiamerei “una spremutona di cinema”» afferma Stefania Sandrelli, icona del cinema italiano che prosegue la sua carriera con immutato entusiasmo anche con questa nuova uscita.
Sono ormai passate due settimane dalla vincita del premio Bianchi alla 79a Mostra del Cinema di Venezia, che è stato aggiunto alla preziosa collezione della Sandrelli, e abbiamo avuto modo di intervistarla ed esplorare cosa si cela dietro il suo successo che lei stessa definisce “casuale ma armonico”.
Il suo esordio nel mondo del cinema è avvenuto alla tenera età di 15 anni anche se, a quel tempo, più che il desiderio di recitare è emersa in lei la voglia di vedere dei bei film. Il rapporto con il fratello Sergio, esperto di cinema, è stato sicuramente fondamentale, e le ha trasmesso la passione per il mondo della cinematografia: «Con mio fratello, che aveva sette anni in più di me facevamo dei filmini e lui fin da piccola mi ha spiegato tutto del cinema –ha raccontato la Sandrelli- quando ho fatto agli studios il mio primo provino con un grande regista per “Divorzio all’Italiana” di Pietro Germi, io sapevo tutto, perché mio fratello mi faceva vedere dai due ai tre film al giorno».
Tanto studio e dedizione, oltre alla fortuna che Stefania Sandrelli riconosce di aver avuto nella sua vita, sono i segreti della sua lunga carriera, insieme all’intuizione che “il cinema è potenza”. Stefania Sandrelli ha fatto cenno anche alla sua ultima performance nel ruolo di Olimpia, la protagonista, all’interno del nuovo film di Corrado Ceron “Acqua e Anice” che ha definito “un inno alla vita e alla libertà”, e che porta in scena il coraggio delle donne di fronte alle avversità della vita. Il film sarà disponibile in tutte le sale italiane il 29 settembre 2022.
Giorgia Pastrello, Cube Radio News, Lido di Venezia