L’inizio della guerra Russia-Ucraina, risalente ormai a più di 3 mesi fa, ha portato con sé numerosi dibattiti su molteplici argomenti riguardanti la posizione dell’Europa e della Nato in questo conflitto.
Tra i più discussi troviamo sicuramente il tema della creazione di una difesa unica europea e la possibile entrata immediata di alcuni Paesi richiedenti, tra cui l’Ucraina, data la situazione di emergenza.
Abbiamo avuto l’onore di interpellare l’Onorevole Alessandra Moretti, politica italiana, europarlamentare per il Partito Democratico.
Onorevole Moretti, cosa possiamo realisticamente ipotizzare nell’ambito di una difesa unica europea?
«È una sfida molto concreta nella sua realizzazione pratica. Noi oggi, di fronte ad una guerra così vicina, abbiamo capito che l’Europa non può stare dentro l’Alleanza Atlantica (NATO), senza un corpo armato preparato che abbia una reggia comune.
La grande sfida non è soltanto costruire l’esercito comune europeo, ma far sì che ci sia chi, in seguito, coordini la difesa europea, in un’ottica di solidarietà e responsabilità.»
L’onorevole Moretti continua poi il discorso, rassicurando riguardo una probabile accelerazione delle pratiche burocratiche per far parte della Nato.
«Oggi, in Europa, la Francia è molto forte dal punto di vista della difesa, ma bisogna fare un’ulteriore ragionamento su chi guiderà questa grande sfida. Penso che sia assolutamente necessario, soprattutto in vista dell’allargamento della Nato, dopo la richiesta di molti Paesi.
Putin ha sicuramente creato un disastro dal punto di vista umanitario, ma anche geo-politico: oltre al fatto di essere completamente isolato economicamente e politicamente, ha fatto sì che a domino la reazione di tutti i Paesi che ancora erano neutrali e non avevano ancora chiesto l’adesione all’Europa invece, si affrettassero a richiedere di entrare nella Nato e in Europa, tanto che abbiamo riflettuto su un’accelerazione riguardo l’ingresso di questi Paesi senza scardinare i principi, i valori e le regole a cui bisogna aderire per entrarvi e, prima di farli entrare probabilmente dovremo cambiare anche i trattati, in modo da non ritrovarci in minoranza sulle regole fondamentali come ad esempio l’unanimità, i temi economici.
Siamo già avanti, politica estera e politica di difesa vanno insieme. »
L’Unione Europea sicuramente sta dimostrando impegno nei confronti della sicurezza dei suoi cittadini, con la volontà di ampliarsi e diventare player nell’area internazionale, agendo grazie ai principi di solidarietà e rispettando i principi e valori a cui ha sempre aderito, in un’ottica di un futuro migliore.
Per Cube Radio News, Pastrello Giorgia, Bruxelles