Eccoci nuovamente all’appuntamento di SONAR, la rubrica di approfondimento di Cube Radio News.
Coprire i ghiacciai con teli geotessili per frenarne il ritiro e lo scioglimento sembra non funzionare come arma contro il cambiamento climatico. A scriverlo sono una quarantina di studiosi che aderiscono al World Glacier Monitoring Service, assieme a enti istituzionali come il Comitato Glaciologico Italiano, il Servizio Glaciologico Alto Adige e la Società Meteorologica Alpino-Adriatica.
I firmatari della ricerca riconoscono la capacità dei teli di bloccare la luce solare, ma identificano alcune problematiche che sul piatto della bilancia sarebbero maggiori rispetto ai benefici che gli stessi teli apporterebbero.
Come i teli geotessili impattano sui ghiacciai
Per prima cosa, muovere i teli significa azionare gatti delle nevi che necessitano di carburante. I materiali dei teli geotessili hanno, inoltre, una componente plastica dannosa per l’ambiente a causa delle fibre che rilasciano. A questo si aggiungono i tempi di utilizzo: i teloni dovrebbero essere utilizzati più volte, ma a causa delle condizioni meteorologiche a cui sono esposti durano solo pochi anni.
Il telo rende inoltre il ghiacciaio un corpo esterno, mentre per natura è un ecosistema multiforme che si relaziona con il contesto circostante e per questo consente lo sviluppo di comunità microbiotiche.
Infine, vi sono anche problemi logistici: è impossibile riuscire a immaginare di coprire tutti i ghiacciai esistenti poiché molti si trovano in luoghi impervi e difficilmente raggiungibili. Non per ultimo, si tratta anche di una questione economica: un metro cubo di telo ha un prezzo che varia da 60 centesimi a 8 euro. Riuscire a coprire tutti i ghiacciai avrebbe quindi un costo enorme.
I teli geotessili funzionano solo a livello locale
Gli scienziati precisano però che non sono contrari a priori a questa tecnica: se una pista da scii corre sopra un ghiacciaio, i gestori avranno il dovere di preservare l’ecosistema attorno e una possibilità è sfruttando i teli geotessili. Una scelta di questo tipo, però, dimostra come la tecnica sia applicabile a livello locale. Su larga scala, invece, le conseguenze sarebbero paradossali e finirebbero per contribuire e aggravare il cambiamento climatico invece che risolverlo.
Coprire i ghiacciai con teli geotessili non è quindi un’arma a tutela e a salvaguardia di tutti i ghiacciai. In Italia i teli coprono una superficie pari a meno dello 0.08% dei ghiacciai. Il problema è alla base: l’unico vero modo per contrastare il cambiamento climatico è contenere l’aumento delle temperature entro i due grandi massimi. Solo così, forse, il 40% circa dei ghiacciai alpini si salverà entro il 2050.
Il Sonar di oggi termina qui, Marta Miotto per Cube Radio News, a voi studio.