Ciao a tutti. Siamo qui per una puntata di ModaPuntoCom dalla Cube Radio dello IUSVE. Siamo in compagnia di una studentessa, Fanny Nardi. Ha fatto la triennale e ora sta studiando alla magistrale Design della Comunicazione. Sei venuta per parlarci del tuo progetto di tesi triennale. Una tesi progettuale con un Luxury brand molto noto che è Fendi Roma. Oggi parliamo di sfilate. Fanny ha progettato da zero un evento, una sfilata per questo brand, in un’occasione particolare: il lancio di una collezione. Presentaci questo progetto di tesi.
Ho deciso di creare la comunicazione visiva per un evento di un Luxury Brand, Fendi, in cui ho sviluppato, attraverso la scelta della location, la comunicazione grafica: dagli inviti ai manifesti e tutti i video di promozione. Tutto questo per la sponsorizzazione di un prodotto: la borsa. Questo progetto ha avuto una serie di fasi. La prima è quella di analisi. Ho indagato per capire chi fosse Fendi, la loro collezione, che cosa voleva comunicare. Ho guardato tutto il mondo delle sfilate: come si organizzano questi eventi. Quando ci troviamo nel mondo Luxury troviamo un mondo patinato, i budget sono molto elevati ed è possibile sbizzarrirsi su tutto. Partendo dall’analisi ho cercato di trovare un concept creando una moodboard.
Cos’è una moodboard?
Prende il nome da mood e da board cioè una tavola in cui si cerca di dare il mood, in questo caso della sfilata e della comunicazione, attraverso forme, colori, immagini, cercando di capire il nostro target di riferimento cosa cerca.
Fendi cosa è stata per te a livello di colore e di immagine?
Fendi è un brand a cui sono molto legata perché la comunicazione storica è legata all’arte e lo trovo molto in linea con le mie passioni ed è un brand italiano. Ha un carattere innovativo e giovanile e poteva rappresentare le mie aspettative di Luxury brand italiano, quindi vera e propria moda Made In Italy.
Per questa sfilata hai creato dei video di presentazione perché alla sfilata non è solo il momento in cui le modelle sfilano ma è un mondo a livello di progettazione e di comunicazione che viene fatto sia prima, che dopo, che durante. Hai creato un pattern che riprende dalla storia dell’arte, da questo tuo cercare una storicità del brand e nelle collezioni. Raccontaci dal pattern al video.
Analizzando le collezioni della primavera/estate 2018 c’era stata un’ispirazione dall’arte, da un dipinto di Giacomo Balla che è “Compenetrazione iridescente”. Ho cercato di ricavare attraverso l’ispirazione di un altro dipinto di Giacomo Balla, che si chiama “Automobile in corsa” del 1913, un pattern ovvero un modulo che potesse rappresentare attraverso le forme, le immagini, i colori e linee, una sorta di Mood, che potesse essere poi comunicato attraverso la comunicazione pubblicitaria. Ho realizzato un video che rappresenta, attraverso i significati di questo pattern, quella parte creativa e giovanile del brand.
Ti è piaciuto lavorare nell’ambito del Fashion?
Si. È una delle mie passioni.
Se dovessi creare una sfilata per Fendi che sia etica e sostenibile useresti lo stesso pattern che hai creato, gli stessi colori, le stesse cose o qual’è la cosa che cambieresti?
Il pattern è qualcosa di sostenibile perché viene da un’idea creativa e di solito hanno un budget zero. Usando la grafica come elemento di decoro, come elemento pubblicitario si vanno ad utilizzare meno professionisti e c’è una specie di moda km 0 e comunicazione a km 0.
Grazie mille a te. Ciao a tutti. Alla prossima pillola fashion.